
WORKSHOP FOTOGRAFICO
"FOTOGRAFARE IL PALIO DI SIENA"
Reportage di Palio e Storie di Vita di Contrada
WORKSHOP FOTOGRAFICO DI REPORTAGE
"Fotografare il Palio di Siena"
Il Palio di Siena è qualcosa di molto complesso e difficile da fotografare, un evento così denso di significato ed emozioni che va ben al di là della semplice corsa di un minuto e mezzo che distrattamente uno può vedere alla televisione. In realtà, per un fotografo interessato ad una ricerca più intimistica e meno superficiale, la corsa è forse la cosa meno interessante da fotografare. Dal punto di vista antropologico infatti, il “Palio” è un caleidoscopico mondo a parte, fatto da una collettività dinamica altamente partecipante e in continua relazione: le 17 contrade, “personalità corali” la cui esistenza va ben oltre il periodo estivo coinvolgendo al contrario tutto l’anno solare, con una quotidianità attivamente vissuta che comprende gli aspetti più importanti della vita di ogni suo membro, dalla nascita alla sua scomparsa, esattamente come una grande famiglia. E proprie come una famiglia, ogni Contrada trova la propria essenza nell’aggregazione e nello spirito di appartenenza ad un “noi” e a dei precisi colori. Il “Palio”, inteso quindi evento corale a cui partecipano 17 diversi popoli, diventa quindi un frullatore di emozioni, lacrime, gioie e sudore che travolge chi lo vive in un crescendo di emotività e trepidazioni, di cui il minuto e mezzo della corsa è solo la punta dell’iceberg. E per riuscire a fotografare il Palio, non si può prescindere dal comprendere la complessità di quell’iceberg, che rischia altrimenti di rimanere un mondo sommerso e sconosciuto, senza la conoscenza del quale però si possono solo scattare belle foto, ma di certo non arrivare a comporre un reportage che abbia la velleità di raccontare davvero qualcosa. Saper fotografare l’evento e farne un buon racconto non è dunque solo questione di tecnica ma anche di conoscenza. Conoscerne gli usi e i costumi, i tempi e le modalità, ma soprattutto a rispettarlo nel profondo della sua irrinunciabile tradizione.
Questo Workshop vuole quindi essere un modo privilegiato per immergersi fotograficamente nella realtà del Palio di Siena, vivendola non tanto da turista quanto da attenti osservatori a contatto diretto con la magica atmosfera dei 4 giorni della festa, in grado di percepire l’energia e la lucida follia nei volti dei vari popoli protagonisti del Palio. Un viaggio fotografico puntualmente illustrato e guidato lungo le 96 vorticose ore di Palio, dalle cosiddette prove di notte, l’assegnazione dei cavalli, la vita di contrada e i canti dei contradaioli, le prove, il corteo storico, la carriera fino al culmine del Giubilo della Contrada Vittoriosa.



Le 4 Regole Fondamentali per frequentare questo Workshop
Rispetto
Nei giorni del Palio, a Siena si entra in punta di piedi. Ovviamente non nel senso fisico del termine, ma in quello figurato. Ci si muove cioè con delicatezza e con rispetto di tutti i popoli che partecipano all’evento, evitando di fare i turisti sguaiati, ma comportandosi come ospiti attenti e rispettosi. Ad esempio, non si entra MAI nel territorio delle Contrade senza chiedere il permesso, non si tenta di mescolarsi a un popolo interrompendo un accesso alla Piazza per avere foto particolari, come non ci si getta davanti al cavallo per fargli la foto da vicino. E soprattutto, NON si usa MAI il flash davanti al cavallo. MAI, per nessun motivo, neanche quello delle compattine che parte in automatico.
Gentilezza
Nei giorni del Palio a Siena si entra in punta di piedi, ma in alcuni particolari momenti di tranquillità, come nei pomeriggi del secondo e del terzo giorno, sarà tuttavia possibile scattare qualche foto all’interno delle varie contrade, venendo ben accolti da tutti quei contradaioli che a una domanda garbata e accompagnata da reale curiosità sapranno rispondere con storie e aneddoti particolari coinvolgendovi e facendovi sentire un po’ più parte della festa. Stessa cosa per le cene di Contrada, a cui partecipare non è mai scontato ma anzi un privilegio che può esservi concesso solo se chiesto con garbo ai contradaioli, che se vorranno, vi sapranno accogliere facendovi sentire come a casa.
Conoscenza
Se si sceglie di venire a fotografare il Palio di Siena, chi pretende di far foto non può prescindere dai due punti precedenti: il rispetto e la gentilezza, cose senza le quali è forse meglio non presentarsi, perché sarebbe come se ad una importante cerimonia all’improvviso irrompessero degli sconosciuti beceri e invadenti, disturbando non poco e per di più rischiando anche due sonore manate. Il Palio è un gioco, ma per i Senesi è un gioco molto serio. Detto ciò, oltre a questo è fondamentale anche una conoscenza di base dell’evento stesso, per dare un senso compiuto al reportage fotografico che si vuole andare a fare, cercando di restituire almeno un racconto cronologicamente e semanticamente ben scandito e non accozzaglia di foto scattate a caso senza un filo logico. A tal proposito vi invito a dare un’occhiata al sito www.ilpalio.org, dove potrete trovare moltissime interessanti nozioni in merito e farvi un’idea generale del significato storico e religioso dell’evento, che per la città di Siena riveste un’importanza fondamentale. Oltre alla conoscenza culturale di base dell’evento che andiamo a fotografare, è necessario prendere in considerazione anche una conoscenza di tipo tecnico – logistico, quella che potrete avere frequentando questo workshop sul tufo, durante il quale imparerete come muovervi assecondando anziché ostacolare il flusso delle persone, quali postazioni assicurarsi per sfruttare al meglio la luce del mattino e del pomeriggio, cosa evitare e cosa invece è possibile fotografare durante i 4 lunghi giorni di Palio.
Poiché questo è un workshop fotografico focalizzato sul folklore e sulla coralità dell’evento, l’aspetto dei tre giri di Piazza dei cavalli, dalle prove alla carriera stessa, è affrontato in modo abbastanza secondario, per dare maggiore risalto invece alle situazioni, alle emozioni e agli stati d’animo fotografabili nei volti delle persone. Chi avesse in mente di partecipare a questa esperienza per concentrarsi sull’aspetto della corsa potrebbe quindi rimanere deluso e deve sapere anche che l’adesione al corso non dà comunque diritto di accesso all’anello di tufo, né durante le prove né tanto mento durante il giorno della Carriera stessa, poiché l’accesso alla pista è riservato ai fotografi professionisti accreditati dalle varie testate giornalistiche che chiedono l’accredito direttamente al Comune di Siena. L’accesso all’interno della Piazza è invece sempre libero, dalla quale è comunque possibile portare a casa dei bellissimi scatti, se precedentemente pensati logisticamente e studiati tecnicamente insieme. Se al contrario, uno volesse assicurarsi una postazione con visuale sul tufo (opzione certamente migliore dal punto di vista fotografico), è consigliabile prenotare un posto in palco, anche se si tratta di una soluzione non certo a buon mercato.
Attrezzatura
A livello tecnico, fotografare il Palio è sicuramente qualcosa molto di complesso e faticoso. Per frequentare il workshop è necessario quindi avere quel minimo di attrezzatura che permetta oggettivamente di raggiungere un buon risultato, cosa che una compattina, se pur leggera, non permetterebbe certo di fare. In tema di pesantezza delle varie lenti, benché non esista un unico obiettivo da Palio, è generalmente consigliabile affrontare ogni sessione fotografica di Piazza restando più leggeri e agili possibile, servendosi di obiettivi versatili e possibilmente non troppo pesanti, in grado di permetterti di muoverti prontamente. Ad ogni modo, ogni fase dell’evento ha fotograficamente le sue peculiarità di luce e conseguentemente diverse esigenze tecniche di lenti, che sarà mia cura illustrare e spiegare di volta in volta.